Ecco come funziona una forma di riabilitazione del campione Michael Schumacher che spinge il cervello a bypassare le connessioni perdute
Era il 29 dicembre 2013 quando il pilota di Formula Uno Michael Schumacher, impegnato in una discesa fuori pista con gli sci a Maribel, in Francia, cadde battendo la testa violentemente.
Aveva definitivamente chiuso con la Formula Uno un anno prima, il 29 novembre 2012 in occasione del Gran Premio del Brasile, chiudendo una carriera da sogno costellata di 7 titoli mondiali e 91 Gran Premi.
In vacanza con il figlio Mick e alcuni amici, Schumacher cadde, sbattendo violentemente la testa contro la roccia. Indossava il casco, ma anche una telecamera sportiva con l’asta di supporto che, nell’urto, perfora la protezione e il cranio del pilota.
Ricoverato a Grenoble viene sottoposto a un’operazione neurochirurgica per poi essere mantenuto in coma farmacologico e, dopo sei mesi, venne trasferito a Losanna per avviare un percorso di riabilitazione.
Infine, dal 2014, è nella villa di Gland dove è assistito 7/24 da un team che conta circa quindici persone tra medici, infermieri e specialisti. Da allora la moglie Corinna e i familiari hanno alzato un muro di riserbo pressoché totale sulle condizioni del campione.
Il loro rapporto cominciò nel 1996, anno in cui il tedesco venne ingaggiato dalla Ferrari dopo i due titoli iridati conquistati in Benetton. A Maranello trovò il manager francese e dopo i mondiali sfiorati nella seconda metà degli anni ‘90, il terzo millennio si aprì con l’affermazione di Schumacher, che interruppe un digiuno di vittorie ferrariste nel campionato del mondo presente dal 1979.
Gli altri quattro sigilli, ottenuti consecutivamente dal 2001 al 2004, non fecero altro che incrementare il feeling tra i due maggiori protagonisti di quel periodo. In tutta la sua permanenza a Maranello, interrottasi nel 2006 con il suo primo ritiro dalle competizioni, Schumacher vinse 72 GP, oltre a cogliere 58 pole, 53 giri veloci e ben 116 podi, in un totale di 180 GP disputati.
La scelta di avere solo una piccola cerchia intorno al campione di Formula Uno è stata adottata per evitare speculazioni: come quando qualcuno, presumibilmente una persona all’epoca ritenuta vicina al campione, aveva scattato foto delle sue condizioni attuali tentando poi di venderle ad un milione di euro.
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