Zerocalcare, da fumettista a ‘pasticciere’: il suo panettone natalizio è dedicato ad una giustissima causa

Zerocalcare è uno dei fumettisti italiani più apprezzati non solo nel nostro paese e ha deciso per Natale di diventare ‘pasticciere’, o quasi. Scopriamo insieme il perché.

Alzi la mano chi non conosce Zerocalcare. Michele Rech, vero nome del fumettista, è riuscito grazie alle sue opere a vendere più di un milione di copie. Inoltre nel 2021 viene lanciata una serie animata su Netflix che conquista tutti date le tematiche trattate. La serie, dal titolo ‘Strappare lungo i bordi‘, racconta tramite flashback alcuni momenti della vita del protagonista, passando dagli anni delle scuole medie, a quelli del liceo. Alla fine verrà mostrata la perdita di una cara amica. Grazie a questa mini serie, Zerocalcare ottiene il Premio Sergio Bonelli.

Chi è Zerocalcare
Tutto sul fumettista – Ig gastronomiayamamoto-20maggiosenzamuri.it

Due anni dopo, sempre sulla piattaforma di streaming, esce ‘Questo mondo non mi renderà cattivo‘, che mostra la diffidenza degli italiani verso gli stranieri. Zerocalcare deve il suo nome d’arte a quello di un ritornello di uno spot televisivo di un prodotto anti-calcare per ferro da stiro. Come raccontato dal fumettista, anni fa doveva scegliere un nickname per una discussione su internet e si ispirò alla campagna pubblicitaria.

Zerocalcare, da fumettista a ‘pasticciere’ per una buona causa

Il fumettista nasce ad Arezzo nel 1983 ed è molto impegnato socialmente. Nei suoi fumetti disegna anche la guerra, nel 2022 esce infatti ‘No Sleep Till Shengal’ che racconta il suo viaggio in Iraq e in particolare mostra la repressione degli ezidi nel paese. Grande fan di Max Pezzali, in passato ha disegnato la cover di alcuni suoi singoli come ‘In questa città‘ e ‘Sembro matto‘.

Zerocalcare diventa 'pasticciere'
La confezione disegnata da Zerocalcare- sito gastronomiayamamoto-20maggiosenzamuri.it

Recentemente ha postato sul suo profilo instagram, un’altra iniziativa molto importante. Zerocalcare ha disegnato le grafiche del “Panettone Accogliente”. Si tratta di un panettone della Gastronomia Yamamoto di Milano, parte del ricavato andrà in beneficenza.

Chi comprerà questo dolce natalizio potrà infatti contribuire al progetto di UIKI Onlus per la ricostruzione del Nuovo Cinema Amudé, in Rojava, chiuso dall’incendio del 1960. Durante quel rogo persero la vita 282 bambini curdi. Ma dove compariranno i disegni di Zerocalcare? Essi saranno sulla confezione del panettone che sarà avvolto nel furoshiki, tipico involucro quadrato di stoffa usato in Giappone per impacchettare vestiti e regali.

A realizzare l’involucro è la Cooperativa Alice che supporta le donne rinchiuse nelle carceri di Milano con percorsi di reinserimento sociale. Una parte del ricavato della vendita del panettone (che costa 60 euro) andrà anche a loro.

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