Se inizierai a breve un periodo di prova in un nuovo posto di lavoro e non sai quali sono i tuoi diritti in merito, ecco cosa devi sapere
In un mondo dove il lavoro tende a scarseggiare e le persone sono sempre più affaticate nel trovarne uno duraturo e soddisfacente, riuscire a ottenere un periodo di prova è un lusso al quale nessuno vuole ed osa fare a meno. Se anche tu ti trovi in questa situazione, scopri quali sono i tuoi diritti in merito.
Quando ci si candida per una determinata posizione lavorativa, prima si fa un colloquio di prova e, successivamente, se questo va a buon fine, si viene chiamati per ricoprire quella posizione per un determinato periodo di tempo. Alla fine di questo, si saprà qual è l’esito di tale prova e si scoprirà quindi se si è stati assunti o meno. Il lavoratore ha però dei diritti anche durante questo periodo di tempo: ecco quali sono.
I diritti del lavoratore durante il periodo di prova
Iniziare un nuovo lavoro non è mai facile e sono tanti i dubbi e le perplessità che popolano l’animo di chi vive un periodo così delicato. Durante il periodo di prova, però, si possono fare alcune valutazioni sul nuovo lavoro che si sta facendo, sulla nostra predisposizione per lo stesso e sulla realtà aziendale nella quale ci si trova. Durante questo periodo, è importante sapere che entrambe le parti possono recedere liberamente dal contratto e non c’è alcun obbligo di preavviso: questa è la prima vera differenza rispetto a un rapporto di lavoro definitivo.
Il patto di prova va elaborato in forma scritta e sia il datore di lavoro che il dipendente devono firmarlo, altrimenti risulta nullo. Qui si deve determinare la durata del periodo stesso e quali sono le mansioni affidate al lavoratore e, anche se per legge la durata massima è di 6 mesi, si può decidere una tempistica differente a seconda del livello di inquadramento. Nel caso in cui, però, durante la prova incorrano periodi di malattia o di infortunio, questo può essere prolungato.
Il lavoratore in prova si impegna a rispettare il patto firmato, quindi nel rispetto delle disposizioni del datore di lavoro e, dall’altro lato, la tacita prosecuzione dell’impegno lavorativo al termine del periodo concordato indica che tale rapporto si stabilizza in una forma ufficiale, a tempo determinato o indeterminato.