Scappa dai domiciliari e vuole essere chiuso in prigione: la colpa è della moglie

Un uomo è fuggito dagli arresti domiciliari ed è pronto a ritornare in prigione: la motivazione è una delle più assurde mai sentite

Quando si commette un illecito e si finisce per essere giudicati in Tribunale, la peggiore delle sentenze è quella del carcere: a seconda della pena che viene data, bisogna stare rinchiusi in prigione senza poterne mai uscire e di fatto vedendo annullata la propria vita fuori da quelle sbarre.

Preferisce la prigione ai domiciliari
Preferisce la prigione ai domiciliari: tutto per colpa della moglie (20maggiosenzamuri.it)

C’è però un’alternativa, spesso data a chi è la prima volta che commette un reato di piccola entità ed è l’arresto domiciliare, nel quale la persona deve rimanere chiusa a casa propria, senza uscire mai.

Rispetto al carcere tradizionale, quello delle sbarre per intenderci, il domiciliare è spesso letto come più leggero: la persona, infatti, è a casa propria e quindi gode delle comodità di cui ha sempre disposto, nonché dei propri affetti più stretti. Di recente, però, un uomo è evaso dai domiciliari con il preciso obiettivo di essere messo in carcere: quando l’hanno interrogato sul motivo di tale gesto, ecco cos’ha risposto.

Fugge dai domiciliari per colpa della moglie: sogna il carcere

La vicenda di cui vi parliamo oggi è accaduta nel Trapanese, ad Alcamo. Qui un uomo di quarant’anni è evaso dagli arresti domiciliari con un obiettivo preciso, quello di trasgredire le regole e quindi essere costretto alla pena più dura, quella del carcere. Interrogato dalle autorità sui motivi di questo gesto così incosciente, ha rivelato di non sopportare più sua moglie e quindi di sognare di andare in prigione, piuttosto che dover stare in casa ventiquattr’ore su ventiquattro con lei.

Preferisce la prigione ai domiciliari
Preferisce la prigione ai domiciliari: tutto per colpa della moglie (20maggiosenzamuri.it)

Nel giro di due giorni, le autorità locali l’hanno visto liberamente girare per il paese ben due volte, senza alcuna autorizzazione specifica. Localizzato grazie al bracciale elettronico, ha quindi spiegato i motivi di tale gesto e ha pregato le autorità di portarlo in prigione. Niente di ciò che si augurava, però, è accaduto: dopo l’udienza di convalida della custodia cautelare, infatti, l’uomo è stato riportato a casa ed è stato di nuovo messo ai domiciliari, quindi con la moglie a fianco a sé per 24 ore su 24. Chissà ora cosa escogiterà per provare di nuovo a trovare una soluzione!

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