Cambiano i requisiti e gli importi per l’assegno sociale e la pensione minima nel 2024

Importanti novità per le due prestazioni di sostegno agli anziani in condizioni di disagio economico.

Pensione minima e assegno sono le principali misure erogate dall’Inps a favore di anziani in condizioni di difficoltà economica, quindi rappresentano un importante contributo per molti cittadini con reddito ridotto. Tuttavia, pur interessando fasce di pensionati in qualche modo accomunate da condizioni simili, non sono prestazioni identiche.

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Prestazioni per anziani in difficoltà economica – 20maggiosenzamuri.it

Infatti prevedono accesso, requisiti, importi versati differenti e non possono essere considerate misure identiche. Una delle caratteristiche simili è che ambedue sono soggette alle perequazioni automatiche con delle rivalutazioni periodiche in termini economici. Quindi proprio in questo periodo si possono controllare gli aggiornamenti degli importi erogati che in vista del prossimo anno saranno in aumento. Ecco alcuni dettagli sulle due prestazioni.

Pensione minima e assegno sociale le differenze

La prima considerazione da fare è circa la natura della pensione minima: si tratta di un’integrazione a beneficio dei trattamenti pensionistici che non arrivano alla soglia minima di sopravvivenza. Nel corso dell’anno la misura ha subito alcuni aumenti, anche in virtù dell’età del titolare del trattamento. Nel 2023 è stato applicato un aumento del 7,3%  fino a 4 volte il trattamento minimo, cui si aggiunge un 1,5% per gli assegni pari o inferiori alla prestazione minima.

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Trattamenti pensionistici per anziani in condizioni di disagio – 20maggiosenzamuri.it

In conclusione per i pensionati oltre i 75 anni la crescita è stata del 14,7%. Fino al mese di novembre la somma erogata per la minima è stata di 572 euro, mentre per gli over 75, la cifra è stata di 599 euro. A dicembre poi ci sarà il conguaglio dello 0,8%, con la pensione minima a 567,94 euro, mentre a partire dal 2024 con la rivalutazione del 5,4%, la minima arriverà a 598,60 euro.

L’integrazione al minimo si calcola facendo la differenza tra pensione percepita e trattamento minimo mensile. Se la pensione risulta inferiore, l’Inps versa l’integrazione fino al trattamento minimo. I requisiti per godere dell’integrazione al minimo dipendono dal reddito, così come l’importo che può essere intero o parziale. Nel 2023 il limite per l’intero trattamento al minimo è di 7.329 euro.

La pensione sociale, erogata in 13 mensilità, è destinata a coloro che sono in possesso di requisiti di reddito e senza una posizione contributiva autonoma (per esempio le casalinghe). La misura è erogata su domanda ed è destinata a persone con condizioni economiche di disagio. Fino a novembre l’importo dell’assegno sociale è di 503 euro circa, mentre a dicembre con l’indicizzazione a conguaglio dell’0,8% si arriva a 507 euro.

Nel 2024 l’assegno arriverà a circa 534 euro per via della rivalutazione del 5,4%. Per avere l’assegno sociale, occorre un reddito pari a zero o entro i limiti previsti, per la prestazione in termini ridotti. La prestazione è erogata al compimento di 67 anni di età e per un reddito inferiore a 6.542 euro.

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