60 anni dall’omicidio di Kennedy: per il 65% degli americani fu vittima di un complotto

L’assassinio improvviso del Presidente Kennedy getta ancora ombre sull’accaduto e divide ancora l’opinione pubblica dopo tanti anni

Sessant’anni fa, l’assassinio del presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy, scosse il mondo e generò una serie di teorie del complotto che ancora oggi affascinano e dividono gli appassionati di storia. Mentre la versione ufficiale, presentata dalla Commissione Warren, attribuisce l’omicidio a Lee Harvey Oswald come tiratore solitario, molte altre ipotesi sono state avanzate nel corso degli anni, alimentando il dibattito sulla verità dietro questo tragico evento. Una volta accolte nel mondo progressista, queste teorie ora trovano spazio principalmente nell’estrema destra, in particolare nell’ambito del movimento ipertrumpiano QAnon. Anche Robert Junior, l’ultimo Kennedy sceso in politica e noto per diffondere teorie antivacciniste, ha abbracciato alcune di queste ipotesi, sebbene abbia respinto esplicitamente QAnon, attribuendole alla “cospirazione di Big Pharma” per ostacolarlo nella corsa alla Casa Bianca.

Durante la sua presidenza, Kennedy non era ben visto dall’estrema destra, che lo accusava di tradimento e lo dipingeva come un facilitatore dell’infiltrazione comunista negli Stati Uniti. L’odio culminò nel suo assassinio il 22 novembre 1963 a Dallas, quando venne ucciso da Lee Harvey Oswald. L’organizzazione anticomunista John Birch Society distribuì volantini con il volto di Kennedy, dichiarandolo “ricercato per tradimento”.

Le teorie complottiste

La pista sovietica e la connessione con Cuba

Secondo questa teoria, Oswald, autodefinitosi marxista, avrebbe avuto connessioni con l’Unione Sovietica. Dopo un periodo trascorso in territorio sovietico, alcuni ritengono che potrebbe essere stato reclutato dal KGB per uccidere Kennedy. Altri sostenitori di questa ipotesi suggeriscono che Oswald potrebbe essere stato sostituito da un agente russo che assomigliava a lui per compiere l’assassinio. Alcuni esperti ritengono che Oswald potesse avere legami più diretti con Fidel Castro e il regime cubano. La sua simpatia per il comunismo e la sua attività a favore di Castro in passato potrebbero aver ispirato il governo cubano a coinvolgerlo nell’assassinio.

Il “Complesso Militare Industriale”

Questa teoria suggerisce che Kennedy potrebbe essere stato ucciso da membri del “complesso militare industriale” a causa della sua presunta intenzione di ritirare le truppe statunitensi dal Vietnam. Questa decisione avrebbe potuto contrariare gli interessi economici legati al conflitto.

La Mafia

Alcuni sostengono che l’omicidio di Kennedy potrebbe essere stato orchestrato dalla mafia italoamericana, preoccupata per le politiche del presidente che minacciavano i loro interessi. Tuttavia, le prove concrete a sostegno di questa teoria sono scarse.

La CIA

La teoria che coinvolge la CIA suggerisce che l’agenzia di intelligence potrebbe essere stata coinvolta nell’assassinio a causa dei crescenti contrasti con Kennedy. Le tensioni erano emerse soprattutto dopo il fallimento dell’invasione della Baia dei Porci. Alcuni affermano che Kennedy avesse addirittura intenzione di smantellare la CIA.

John Junior: Ancora Vivo?

Una delle teorie più straordinarie sostenute da QAnon è che John Fitzgerald Jr., figlio del presidente assassinato, non sia realmente morto nel tragico incidente aereo del 1999. Secondo i sostenitori di questa teoria, John Junior sarebbe ancora in vita e pronto a tornare come vicepresidente accanto a Trump. Alcuni seguaci sono andati oltre, sostenendo che il defunto presidente JFK stesso sarebbe ancora vivo, a 104 anni, pronto a fare il suo ritorno.

Questo legame tra i Kennedy e QAnon ha radici nella profonda diffidenza generata dall’assassinio di JFK, che alcuni considerano un momento di rottura nella fiducia del pubblico nelle istituzioni governative federali.

Cosa sta succedendo e chi ne parla

Oggi, solo il 29% degli intervistati crede che Oswald abbia agito da solo.

Il sondaggio evidenzia come il dubbio verso la versione ufficiale non sia una novità, con percentuali di scetticismo più elevate registrate tra il 1976 e il 2003. Una serie di nuovi elementi, tra cui documentari come “JFK: What the Doctors Saw”, ha alimentato ulteriormente la speculazione su un possibile complotto. Il documentario in questione, mandato in onda di recente, si focalizza su quello che i medici del Parkland Memorial Hospital hanno osservato durante i soccorsi a Kennedy. Secondo Robert McClelland, uno degli assistenti chirurghi dell’epoca, “con tutta probabilità c’è stato un complotto, c’era più di uno sparatore”. Il documentario solleva interrogativi sulle circostanze dell’assassinio, mettendo in discussione la teoria dell’agire solitario di Oswald.

presidente usa kennedy
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Tra le domande intriganti, alcuni medici affermano che le immagini dell’autopsia di Kennedy appaiono differenti da quanto osservato al pronto soccorso del Parkland. Kenneth Salyer, allora al primo anno di incarico all’ospedale di Dallas, ha espresso preoccupazione per un possibile manomissione delle immagini dell’autopsia.

La commissione Warren aveva concluso che Oswald, dal sesto piano del Texas School Book Depository, sparò colpendo Kennedy con un fucile Mannlicher-Carcano. Tuttavia, il documentario e altre rivelazioni sollevano interrogativi sul numero di tiratori e sulla dinamica degli spari. A rafforzare il dibattito, il regista Rob Reiner ha presentato un podcast intitolato “Who Killed JFK?” dove promette di fornire nuovi elementi per avvicinarsi alla verità. Reiner, ricordando il giorno dell’assassinio come un “trauma nazionale”, afferma di avere nomi e posizioni che indicano altri possibili cecchini coinvolti nell’assassinio. Anche il libro “The Final Witness” di Paul Landis, ex agente dell’Secret Service, offre una prospettiva unica sulle ultime ore di vita di Kennedy. Landis, presente accanto alla first lady Jackie Kennedy durante l’attacco, sostiene che la sua testimonianza fornisce nuovi dettagli che potrebbero mettere in discussione la narrativa ufficiale, compresa l’esistenza di un proiettile intatto.

Il ruolo di Jackie Kennedy

Jackie Kennedy è stata una figura di grande fascino e, come spesso accade con personaggi pubblici, sono emerse nel corso degli anni diverse teorie e speculazioni su di lei. Tuttavia, è importante notare che molte di queste teorie sono basate su supposizioni, interpretazioni soggettive e, in alcuni casi, sono semplicemente infondate. Alcune hanno suggerito un coinvolgimento di Jackie Kennedy nell’assassinio di John F. Kennedy. Queste teorie, però, mancano di fondamento e vengono generalmente respinte dagli studiosi e dagli esperti. Alcuni hanno avanzato ipotesi secondo cui Jackie Kennedy avrebbe avuto un ruolo anche nell’uccisione di Marilyn Monroe.

Il film

Il film “JFK – Un caso ancora aperto” di Oliver Stone, uscito nel 1991, ha contribuito a alimentare queste teorie, anche se successivamente è stato criticato per le sue inesattezze. L’associazione tra i Kennedy e la scoperta del “Deep State” è diventata un elemento centrale nella narrativa di QAnon, sostenendo che i Kennedy sono stati fatti scomparire perché avevano scoperto segreti che minacciavano il “Deep State”.

Sebbene molte di queste teorie siano affascinanti, è importante notare che nessuna di esse è stata confermata in modo definitivo. L’assassinio di Kennedy rimane uno dei misteri irrisolti più grandi della storia contemporanea, con molte domande ancora senza risposta. La mancanza di chiarezza su questo evento ha alimentato il dibattito e la speculazione per decenni, e la verità completa potrebbe rimanere sconosciuta.

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